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Didattica - Corsi di teoria, solfeggio, armonia

Didattica

Corsi di teoria, solfeggio, armonia

Molti allievi iniziano lo studio del pianoforte o di uno strumento senza affiancare una formazione parallela di teoria musicale.
In questo modo si sviluppano solo le abilità manuali, ma si approfonisce la conoscenza della musica sotto due aspetti principalmente: quello meccanico, e quello empatico.
Ciò che differenzia il professionista musicale dal dilettante è spesso anche la carenza di nozioni tecniche che consentano di capire il linguaggio musicale nella sua completezza. Per dotarsi di questi strumenti è necessario quindi anche affiancare allo studio dello strumento l'affinamento di altre competenze specifiche, in primo luogo la teoria musicale, il solfeggio, l'analisi formale ed armonica. In prima istanza, la teoria musicale ed il solfeggio sono fondamentali per acquisire una lettura della partitura fluida, che non sia d'impaccio quando si studia poi allo strumento.
L'impegno allo strumento infatti dovrebbe essere maggiormente dedicato ad altro, più che all'analisi del brano e ad una lettura delle note che spesso diviene faticoso a causa della mancanza di pratica specifica, almeno nei primi anni di studio.

L'analisi formale dei brani che si studiano è invece fondamentale per capire cosa si sta suonando, molto spesso infatti gli allievi iniziano l'apprendimento di un pezzo ed arrivano a fasi di apprendimento "meccanicamente" avanzate senza capire ancora qual è lo sviluppo musicale di ciò che si sta facendo: un po' come se leggessero un libro una pagina alla volta ma senza considerare la trama delle pagine precedenti.

La vera e propria analisi armonica, la base dei corsi di composizione nei conservatori, subentra quando l'allievo è più maturo ed in grado di cogliere le linee compositive più profonde che costituiscono una partitura: anche questo strumento è fondamentale nello sviluppo del musicista e non dev'essere trascurato dall'insegnante.