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Analisi musicale - Bach: Fuga BWV 871

Analisi della fuga BWV 871 in Do minore di J.S.Bach

Il clavicembalo ben temperato

La fuga BWV 871 in do minore di J.S.Bach appartiene al secondo volume alla monumentale raccolta del "Clavicembalo ben Temperato". L'opera è costituita da 24 preludi e altrettante fughe in tutte le tonalità, e costituisce uno dei primissimi (forse non il primo, certamente il più famoso e riuscito) capolavori del genere. I due volumi, pubblicati a circa 20 anni di distanza l'uno dall'altro, sono il tentativo riuscito di dimostrare che la scala temperata, affermatasi in quel periodo, può davvero rendere possibile il suonare in tutti i toni su strumenti ad intonazione fissa (come le tastiere), mantenendo la stessa valenza degli stilemi armonici tra una tonalità e l'altra. Così, sia nel primo volume che nel secondo, abbiamo 12 preludi e fughe costruiti su tutti i toni della scala temperata, da Do maggiore, a Si minore.
Lo stile dei vari preludi è assai differente, e abbraccia tutti gli stilemi formali allora conosciuti, dalla forma del ricercare, a quella della toccata, passando per alcuni movimenti bipartiti tipici delle suite strumentali barocche. Le fughe, pur non raggiungendo la complessità delle analoghe composizioni per organo dello stesso autore, presentano tutti i principali artifici contrappuntistici, che Bach padroneggiava assai bene : il numero delle voci varia da 2 a 5, mentre i soggetti variano da 1 a 3. Per un'analisi più approfondita dell'opera rimando al volume di H.Keller "Il clavicembalo ben temperato di J.S.Bach", pubblicato da ricordi, e recensito nell'apposita sezione di questo sito.

Struttura della fuga bachiana

La fuga di stampo barocco ha una struttura ben consolidata, che si può riassumere nella presenza di alcuni cardini fondamentali.
La fuga è tipicamente un elemento polifonico: varie voci (da 2 a n) si intrecciano e dialogano tra loro secondo le regole del contrappunto.
Il tema, così chiamato nelle forme sonata strumentali, viene qui denominato "soggetto", ed ha il compito di guidare la composizione nelle sue evoluzioni melodiche, armoniche e contrappuntistiche. A questo elemento viene associato un controsoggetto, che come il nome suggerisce ha la funzione di contro-canto (in contrappunto) al soggetto. Soggetto e controsoggetto (o elementi di essi) si snodano all'interno delle tre macro-sezioni tipiche della fuga: esposizione, divertimenti, stretti.
Nell'esposizione, il soggetto viene declamato in sequenza dalle varie voci: una voce attende il completamento del soggetto della voce precedente prima di entrare. Mentre una voce espone il soggetto, un'altra voce può esporre il controsoggetto, mentre le altre rimanenti voci, se presenti, possono svolgere parti libere, sempre in contrappunto. Lo schema tipico è il seguente (l'ordine degli ingressi delle voci è libero):
Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4
SopranoSoggettoC.SoggettoParte liberaParte libera
Contralto-Soggetto (Risposta)C.SoggettoParte libera
Tenore--SoggettoC.Soggetto
Basso---Soggetto (Risposta)

Nei divertimenti, il compositore effettua variazioni libere delle parti tematiche (soggetto e controsoggetto): può qui apparire un tema ridotto ai minimi termini, accorciato, o solamente frammenti o richiami di esso. Non è infrequente, come nella fuga in oggetto, trovare elementi tipici dell'arte della variazione contrappuntistica, come l'aumentazione, la diminuzione, il moto contrario, l'inversione. Nella sezione libera dei divertimenti compaiono altresì modulazione alle tonalità vicine rispetto a quella d'impianto.
Negli stretti infine si ripropone la sequenza dell'esposizione, con l'entrata in successione del soggetto nelle varie voci: la differenza consiste però nell'entrata di una voce prima che quella precedente abbia terminato l'esposizione dell'elemento tematico. La sequenza di ri-esposizione può avvenire anche solo con una porzione di soggetto (e di controsoggetto). A volte, la fuga termina con un pedale armonico, quasi sempre di tonica (non è questo il caso).

Esposizione

Vediamo in dettaglio la fuga da analizzare.
Il soggetto viene esposto dapprima nella voce del contralto (rosso), e ed è melodicamente costruito in modo da gravitare attorno ai gradi principali (I,III,V) della tonalità di do minore. Già a battuta 2 il soggetto viene ripreso dalla voce del soprano (in verde), mentre il contralto contrappunta liberamente. L'entrata del soggetto nella seconda voce caratterizza questa fuga come "tonale". Il soggetto nel soprano viene infatti ripreso nel tono della dominante (sol minore), come evidente dal la naturale a fine battuta. La variazione dei rapporti melodici nei due soggetti viene denominata mutazione, e si rende necessaria per mantenere la correttezza armonica del passaggio.
Nel caso di ripetizione identica del soggetto (all'ottava, ad esempio), avremmo invece parlato di fuga (o risposta) reale.

Fig.1 - Esposizione del soggetto tra contralto e soprano

Le entrate successive del soggetto si hanno a battuta 4 nella voce del tenore (in rosso) con imitazione reale, e a battuta 7 nella voce del basso (in verde) con mutazione ed utilizzo della scala melodica di do minore (la e si bequadro).


Fig.2/3 - Esposizione del soggetto tra tenore e basso

Il controsoggetto è invece espresso dalla seguente frase (in rosso), e contiene la testa del soggetto, nascosta tra le quartine di semicrome (in verde)
In questa fuga le apparizioni del controsoggetto sono assai rare, se si eccettuano queste due infatti una sorta di controsoggetto (fortemente variato) compare solo nella battuta 7, nella voce di contralto.
Nella battuta 6, un piccolo frammento della testa del tema viene espresso al IV grado (in fa minore) dal basso (in blu), come testimoniato dal la bemolle, e dalla conclusione del controsoggetto precedente (in nero) che termina con un Mi bequadro, sensibile. Successivamente tale frammento viene imitato dalla voce del tenore, (in viola), per il ritorno al mi bemolle maggiore (relativa maggiore del do minore), per mezzo dei re naturali presenti.

Fig.4 - Battute 5-6 : Controsoggetto e testa del tema

Divertimenti

La sezione dei divertimenti inizia a battuta 8, con il soggetto che viene riproposto al soprano leggermente variato nella testa mediante figurazioni puntate (in rosso). Tipiche della sezione dei divertimenti sono, come detto precedentemente, le modulazioni ai toni vicini. Eccone qui un esempio tipico, realizzato da Bach mediante una figurazione di due note ascendenti di quarta giusta (la prima puntata), seguite da altre due crome a distanza di una quinta diminuita inferiore, che si ripetono in una progressione armonica (in verde) che porta al fa minore.
Notare, come ulteriore conferma della modulazione, i re bemolle (tipiche della tonalità di fa minore) e il mi bequadro (sensibile), in blu.

Fig.5 - Battute 8-9 : Inizio divertimenti e modulazione a fa minore

La fuga prosegue con la riproposizione del soggetto (in rosso) alla voce del contralto, con la consueta mutazione della testa, e della coda (scala melodica), per riaffermare la tonalità di do minore.
La tonalità oscilla nuovamente verso il fa minore, indotta dalle tipiche alterazioni già viste precedentemente (in verde), e la risposta del tema, al basso, ricompare appunto in fa minore.

Fig.6 - Battute 10-11 : ritorno a do minore e nuovo passaggio a fa minore

La battuta 12 propone la riproposizione del soggetto al basso in forma fortemente variata negli intervalli, mentre le due voci di soprano e contralto contrappuntano con parti libere completando le armonie necessarie alla modulazione verso sol minore (in blu le note caratteristiche).
La modulazione è chiaramente indicata dalle numeriche del basso, con la cadenza perfetta IV-V-I.

Fig.7 - Battute 12-13 : soggetto fortemente variato e modulazione a sol minore

Nelle battute 14 e 15 Bach fornisce un saggio della sua padronanza dell'arte contrappuntistica. Qui viene presentato infatti il soggetto reale al soprano (in rosso), contrappuntato dalla voce di tenore che lo esegue variato per aumentazione. Raddoppiano infatti i valori delle figurazioni ed il tema in crome diviene di semiminime (in verde).
Il basso infine, propone l'inversione del tema: gli intervalli melodici del tema vengono stravolti, i movimenti ascendenti del tema originario divengono discendenti e viceversa (in blu).

Fig.8 - Battute 14-15 : soggetto reale, per aumentazione, inverso

Anche nelle battute 16 e 17 abbiamo ben tre riproposizioni del tema, dapprima nella voce del contralto (in verde), con mutazione della testa, che ci porta verso il sol minore (la naturale alla fine della prima battuta).
Quindi entra il soprano, che parimenti ci porta verso il sol minore per mezzo del mi naturale e del fa diesis, sensibile (in rosso).
Infine il basso (in blu), ripropone il soggetto spostandosi nuovamente verso il do minore, che riapparirà con enfasi nelle battute seguenti.

Fig.9 - Battute 16-17 : nuove riproposizioni del soggetto

Nella battuta 18 abbiamo nuovamente il soggetto al contralto, leggermente variato (la testa e il la naturale), prima di riaffermare il do minore mediante la modulazione conclusiva (in verde).
Qui la modulazione avviene con l'innalzamento cromatico del si, che divenendo naturale è la sensibile della tonalità di do minore.

Fig.10 - Battute 18-19 : riaffermazione della tonalità di do minore

Nelle battute seguenti Bach ripropone il tema reale al basso, variato per aumentazione, come in precedenza (in rosso).
Essendo il basso in questo caso la base armonica, notare come nel passaggio al IV grado si utilizzi la settima di dominante costruita sul do, con l'utilizzo del mi naturale come sensibile (in verde).

Fig.11 - Battute 20-21 : tema per aumentazione al basso

A battuta 21 il soggetto compare per moto contrario nella voce del basso (rosso). Subito a seguire il basso salta in un'ottava in basso per riproporre il soggetto sul V grado (in blu), prima della cadenza IV-V-I perfetta che riafferma la tonalità di do minore.
Al termine della prima riproposizione del soggetto al basso, si aggancia la voce del tenore che ripropone, come una risposta alla quinta, il soggetto sempre per moto contrario e in forma variata (in verde).
La voce del soprano presenta invece il soggetto (in viola) con alcune variazioni negli intervalli e nelle figurazioni (una croma puntata) e nella coda, che viene usata come risoluzione verso il do minore (si noti il si naturale).
Qui si conclude la sezione dei divertimenti.

Fig.12 - Battute 21-23 : conclusione dei divertimenti

Stretti

Con la battuta 23 inizia la sezione degli stretti, con il soggetto (o parte di esso) che viene riproposto tra le varie voci in modo sempre più incalzante.
Il primo frammento tematico parte dal contralto (in rosso), subito contrappuntato dalla risposta del soprano (in verde).
Il tenore propone solo il frammento iniziale del tema, variato, funzionale all'armonia (in blu).

Fig.13 - Battute 23-24 : inizio degli stretti

Dalla battuta 25, il soggetto viene proposto dal soprano in fa minore (arancione), quindi al contralto (in rosso, notare i mi naturali).
Le voci inferiori rispondono con il tenore, che ripropone il soggetto per esteso (in verde), preceduto da un frammento tematico dello stesso (in blu), del quale notiamo il re bemolle iniziale, che ci indica che stiamo gravitando attorno al fa minore.
Interessante risulta anche la proposizione accorciata del contralto (in azzurro), che è funzionale all'armonia.
Infine, il basso (in viola), guida lo spostamento armonico verso il fa diesis della battuta seguente, che sottintende la settima diminuita funzionale alla cadenza V-I finale, delle battute seguenti.

Fig.14 - Battute 25-26 : stretti, continuazione

Le battute 27 e 28 contengono la cadenza conclusiva, dove la valenza armonica è senza dubbio superiore a quella tematica: sono assenti i riferimenti al soggetto, a differenza di tutte le altre sezioni della fuga.
La cadenza si apre con la nota del Fa diesis, che viene ben presto armonizzata dalle altre voci nell'accordo diminuito di sensibile di sol minore (in rosso).
Infine, passando per il sol non armonizzato, che funge da risoluzione dell'accordo precedente (in blu), mediante un'altra settima (di dominante, questa volta, colorata in verde), si risolve in do minore.

Fig.15 - Battute 27-28 : cadenza conclusiva

Per un ulteriore approfondimento sulla forma della fuga, rimando all'ottimo articolo di Wikipedia.

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