Una volta scaduta la pratica della musica monodica, si sono affermati due diversi stili di trattamento vocale nell'ambito della musica a più voci : lo stile omofonico e lo stile polifonico.
Siamo in presenza di stile omofonico quando, in presenza di almeno di due voci come abbiamo detto, una agisce da guida, proponendo la melodia, mentre le altre, subordinate, le forniscono la necessaria struttura ritmica ed armonica sulla quale la melodia stessa si può sviluppare. Si tratta quindi di una subordinazione solo "sulla carta", in quanto la funzione svolta da queste altre voci è tutt'altro che di secondaria importanza.
Tuttavia nel trattamento omofonico non è necessario che le voci cosiddette "subordinate" vengano svolte solamente con monotoni passaggi accordali, possono ovviamente intervenire anche arpeggi, scale, o quant'altro sia importante per sostenere la melodia della voce principale, pur con il limite di non alterare lo scheletro armonico nel quale la melodia stessa deve muoversi.
Alcuni ottimi esempi di stile omofonico li troviamo, per esempio, nella musica di Chopin, specie nei notturni (si veda l'inizio dell'op.9 n.1) e nelle mazurche.
Lo stile polifonico si ha invece quando ciascuna voce ha pari importanza nel componimento, come avviene ad esempio nelle nelle musiche di contrappunto fiammingo o nelle fughe bachiane. Spesso, anche in queste ultime però una delle voci (tipicamente quella del soprano) assume comunque il ruolo di guida senza però negare l'indipendenza delle altre.
Va però aggiunto che nella musica polifonica, nel cui ambito i sommi compositori uscirono dalle scuole fiamminghe dei sec. XV-XVI, è raro incontrare più di tre parti realmente indipendenti, sia ritmicamente sia melodicamente, vista l'impossibilità per l'orecchio umano di poter seguire contemporaneamente più di 3 soggetti musicali: ecco quindi che le altre eventuali parti, se presenti, raddoppiano in realtà voci esistenti.
Nel caso di musica polifonica, varie sono le tecniche di fusione delle varie parti, che interagiscono principalmente tra di loro in quattro modalità differenti:
1) Le parti vengono esposte una alla volta : dopo l'esposizione del primo tema della prima voce si affianca, contemporaneamente all'entrata di una seconda voce, un nuovo motivo nella prima voce. Questo è il principio che regola l'esposizione dei soggetti e dei controsoggetti nelle fughe.
2) Le parti possono venire esposte contemporaneamente, creando un forte contrasto ritmico-melodico.
3) La controparte che viene proposta in contrasto al primo tema può divenire un tema vero e proprio, facendo passare quasi in subordine la l'idea tematica esposta precedentemente nella prima voce. (V. Mozart, Sinfonia K.504)
4) Uno o più temi, presentati dapprima in modo indipendente (magari in stile omofonico), vengono poi combinati in un'unica sezione dando vita ad un frammento polifonico: si veda per esempio il finale della IX sinfonia di L.v.Beethoven.