HomeCatalogo CDGalleriaCurriculumBibliografiaRicercaLinks
Lo studio del pianoforte - Terze e seste

Lo studio del pianoforte

Terze e seste

Durante il corso medio, l'allievo si inizierà a scontrare con uno degli scogli più impegnativi della tecnica pianistica : le doppie note. Nel programma d'esame del corso medio dei conservatori italiani figurano infatti le scale in tutte le tonalità eseguite per doppie terze e per doppie seste.

Il problema si pone in modo abbastanza complesso e va scomposto in quanto le terze e le seste propongono situazioni di difficoltà differente, anche se persistono alcune analogie.

Scale in doppie terze

Suggerisco di iniziare lo studio delle scale in doppie terze nell'ambito ristretto di 2 ottave, rigorosamente a mani separate. La tecnica del passaggio qui è molto più complicata di quella che il pollice effettua nelle scale semplici diatoniche, perché la legatura di due bicordi presuppone anche una veloce e precisa rotazione del polso, che in alcune posizioni di diteggiatura è alquanto difficoltosa. Il principio di studio è dunque quello di esercitarsi lentamente (come si deve fare nell'acquisizione di qualsiasi tecnica nuova) fino a che la mano non abbia trovato la posizione solida e necessaria nella difficile rotazione imposta dalle doppie note. Solo in un secondo momento si potrà via via accelerare l'esecuzione della scala. E' importante mantenere la massima rilassatezza del polso per poter acquisire sicurezza e fluidità in questo movimento, cosa assolutamente imprescindibile per poterlo eseguire poi ad una certa velocità.

Eseguire le scale in doppie terze velocemente non è di grande utilità, anzi provoca spesso irrigidimento e non va adottata come pratica consueta, almeno all'inizio.

Molto importante è anche la scelta della corretta diteggiatura, visto che alcuni passaggi di determinate scale possono essere eseguiti seguendo varie alternative (e ciò spesso viene suggerito nei libri appositi). Sottolineo che non esiste una diteggiatura perfetta nello studio delle doppie terze e, fermo restando il principio della ripetizione dello schema 1-3, 2-4, 3-5 alternato a 1-2, 1-3, 2-4, 3-5 nelle varie ottave su cui si sviluppa la scala studiata, ricordo che tale ordine può essere tranquillamente invertito iniziando ad esempio dal secondo gruppo. La cosa importante e consigliabile è che la rotazione delle due mani deve avvenire simultaneamente, nelle stesse note, una volta che le scale per doppie terze verranno eseguite a mani unite.

Scale in doppie seste

Il problema delle scale in doppie seste è essenzialmente causato dalla tensione muscolare che la posizione lata della mano genera a lungo andare, specie nei pianisti che non dispongono di mani grandi. Il consiglio è anche qui quello di rispettare i tempi fisiologici che le mani richiedono per adattarsi a tale sforzo dedicando il tempo necessario all'acquisizione del meccanismo prima di accelerare l'esecuzione.

Anche qui, come nel caso delle doppie terze, viene richiesta una rotazione abbastanza marcata della mano, che va quindi aiutata, nel modo più naturale, fluido e rilassato possibile, da un'analoga rotazione del polso.

La scala che spesso da i maggiori problemi è quella minore armonica, proprio in conseguenza dell'apertura della mano che tende ad allargarsi e restringersi continuamente e che richiede pertanto più tempo affinché la mano vi si abitui.

Non è necessario studiare le scale in doppie note per moto contrario, mentre può essere utile studiarle per doppie terze cromatiche, ad esempio.