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Acustica - Tesi n.8

Tesi n.8 - I battimenti e il terzo suono di Tartini

8.1 - I battimenti

Producendo sperimentalmente due onde sonore, possiamo incorrere in alcuni casi di curioso effetto fonico : il rinforzo, l'interferenza e i battimenti.

Avviene il rinforzo sonoro se le due onde sonore sono esattamente uguali nelle loro caratteristiche di frequenza e di tibro : l'effetto fonico risultante sarà un'onda sonora che avrà ampiezza uguale alla somma delle due.

Nel caso di onde sonore che abbiano la stessa forma d'onda e uguale frequenza, ma non siano state prodotte nello stesso momento, si avrà invece il fenomeno dell'interferenza. Ciò è stato sperimentalmente dimostrato dall'apparato di Quincke, costituito da un tubo cavo a forma rettangolare con due aperture poste su due lati opposti in modo da ottenere lo sdoppiamento del percorso interno in due di lunghezza differente.

Introducendo un suono da una delle due estremità, l'onda si dividerà per percorrere entrambe le strade possibili all'interno del tubo, quella più lunga e quella più corta, prima di ripresentarsi all'uscita. Trovandosi nel punto di giuntura d'uscita come due forme d'onda uguali ma sfasate temporalmente tra di loro, esse si ostacoleranno annullandosi a vicenda : ecco quindi che dall'uscita dell'apparato non uscirà alcun suono.

Se invece produciamo due onde sonore estremamente simili, con mimine differenze, avremo come risultato fonico il fenomeno dei battimenti. Le onde sonore si ostacoleranno soltanto parzialmente, generando l'effetto di una sorta di oscillazione fastidiosa sia di intensità che di frequenza sonore.

8.2 - Il terzo suono di Tartini

Giuseppe Tartini, violinista, compositore e teorico musicale italiano, scoprì nel 1714 il fenomeno del "terzo suono" : egli scoprì che se sul suo violino, perfettamente intonato, si producevano contemporaneamente due suoni tra loro consonanti (bicordo), automaticamente era udibile anche un terzo suono, di minima intensità, avente frequenza ben determinata.

Il suono prodotto è uguale all'armonico risultante dalla differenza numerica dei due suoni prodotti volutamente : generando ad esempio gli armonici nn.5-6 di una qualsiasi serie si otterrà anche la nota risultante dalla differenza 6-5 = 1, cioé il primo armonico della serie stessa, che è in questo caso il suono fondamentale; producendo gli armonici nn.6-8 si produrrà l'armonico n.2 (8-6=2), che è il fondamentale all'ottava alta, e così via...