Il primo «Hammerfluegel verticale» fu costruito dall'italiano Domenico Del
Mela di Gagliano, a Firenze, nel 1739, e può essere considerato come il vero
precursore degli attuali pianoforti verticali. Ancor maggiore notorietà
acquistano i coda «a piramide verticale» del costruttore di Gera, Christian
Ernst Friederici. La meccanica di questo strumento riprende l'invenzione del Cristofori, ma ha tutt'altro aspetto,
perché essa è messa in posizione verticale. Inoltre, le corde vengono percosse da dietro e
lo smorzamento delle corde si ottiene per mezzo di uno smorzatoio posto al di
sopra dei martelli. («meccanica coperta» o
«a baionetta»).
Pianoforti «a coda verticali» vengono costrui-ti durante il XIX sec.
inoltrato, dopo di che sono definitivamente sostituiti dai moderni pianoforti a
coda orizzontali e dai veri e
propri pianoforti verticali, come oggi li cono-sciamo. Nel frattempo pero, sono apparse anche interessanti soluzioni, come, p.es., una meccanica «pensile» sotto la tastiera, impie-gata da Schimmel & Nelson nel 1894 per la costruzione di un coda «a giraffa». Questo strumento e inoltre dotato di uno smorzatoio pure pensile sotto la tastiera, che agisce pero al disotto dei martelli («meccanica scoperta pensile»).
Dopo il 1800 i pianoforti verticalo (ted. «Pia-ninos» n.d.t.) si sono rapidamente diffusi e sono dotati per lo più di meccanica disposta «in piedi» superiormente alla tastiera. Gia nel 1850 queste meccaniche hanno un aspetto assai vicino a quelle attuali. La figura seguen-te mostra appunto una «meccanica scoperta» di quell'epoca (ted. «Unterdaemprung»). A differenza della meccanica del coda a piramide del Friederici, qui la meccanica si trova, vista dall'esecutore, davanti alle corde, che pertanto vengono percosse anteriormente.
Meccanica verticale Schimmel, 1894 Meccanica verticale Schimmel, 1912